Alla scoperta dei paesaggi italiani- La Via Francigena in tre tappe
Dall’Alto Medioevo e nel corso dei secoli, la Via Francigena è stata il percorso seguito dai pellegrini dell'Europa del centro-nord che, partendo da Canterbury, raggiungevano così Roma, sede del Papato e cuore della mondo cristiano. Oggi si presta ad essere percorsa da chi pratica trekking a vario livello: 1800 km, di cui 1000 da intraprendere su territorio italiano.
Quarantaquattro tappe, da seguire tutte o fra cui sceglierne solo alcune, costituiscono un modo per scoprire con lentezza scorci del Bel Paese. Scegliamo in questa occasione un percorso da percorrere in cinque/sette giorni, magari da marzo a giugno, per godere di un clima mite e dei paesaggi naturali in pieno risveglio primaverile. Zaino in spalla e scarpe comode, prendiamo un treno e arriviamo a Pavia (Trenitalia – da Napoli a Pavia, con cambio a Milano), il nostro punto di partenza.
Da Pavia a Santa Cristina – Da compiere in un solo giorno o da spezzare in due, la prima tappa del nostro itinerario prevede un percorso di 28 chilometri, da Pavia a Santa Cristina. Il percorso è semplice da seguire e ricco di scoperte naturali e architettoniche come il paesaggio della pianura alluvionale del Basso Pavese, i caratteristici terrazzi fluviali, e piccoli gioielli come la Basilica di San Michele e la chiesa di San Giacomo.
Da San Gimignano a Monteriggioni – Più lungo e complesso (30 chilimetri su terreno spesso impervio) è anche fra i percorsi più suggestivi della via Francigena. Partendo da San Gimignano di raggiunge l’Abbazia di Monte Oliveto Minore, proseguendo quindi per il piccolo paesino di Santa Lucia. Arrivati a questo punto possiamo scegliere se seguire il Torrente Foci e raggiungere il Molino d’Aiano o sostare a Santa Lucia, scegliendo uno dei tanti ricoveri per pellegrini presenti sul territorio e che accolgono i turisti offrendo un letto e la colazione ad un prezzo irrisorio. Nell'ultimo tratto, la strada prosegue verso il borgo di Strove e verso il Castello di Petraia. Costeggiando un antico muro di fortificazione, raggiungiamo il monastero di Badia a Isola. Il percorso trova degna conclusione a Monteriggioni, fra i più bei borghi medievali d’Italia, famoso soprattutto per essere citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia.
Da Radicofani ad Acquapendente – giunti al confine tra Toscana e Lazio, ci imbattiamo in Centeno, nel Viterbese, borgo incontaminato sconosciuto a chi non viaggia a piedi. La Cassia infatti, via preferenziale per gli automobilisti, aggira questo piccolo paese che può essere visitato interamente in poco più di mezz’ora. Una piccola curiosità storica poco nota a proposito di Centeno: qui soggiornò Galileo in viaggio verso Roma per essere giudicato dal Santo Uffizio.
Arte, storia, natura: Se il cammino di Santiago è per gli appassionati di Trekking la signora di tutte le passeggiate, la via Francigena può esserne la sorella meno nota ma non per questo meno dotata. Un modo per riappropriarci non solo del nostro territorio attraverso la sua conoscenza, ma anche del concetto di viaggio, oggi ormai annullato dalle mille possibilità di raggiungere ogni parte del mondo in una manciata di ore.
Se, come disse Italo Calvino, di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda, i luoghi che attraversi seguendo la via Francigena sono ciò che fa per te.
© RIPRODUZIONE RISERVATA