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Spremuta o premuta: mo’ ve lo spiego

gli agrumi di Aurelio«Matera capitale europea della cultura. Un opportunità per tutta la Basilicata».

Questo è il testo di una foto elettorale di Francesca Barra, giornalista barra fidanzata di Claudio Santamaria barra candidata per il PD a Matera.

Il web si indigna.

Voi direte: il web si indigna un giorno sì e pure l’altro.

Questa volta però non si indigna per il gossip: la Barra non si sposa con l’attore, non va al Grande Fratello VIP e non sta nemmeno indagando sull’affare che sta tenendo con il fiato sospeso tutti gli italiani da molte settimane: il cannagate di Francesco Monte ed Eva Henger.

Niente di tutto questo. Rileggete un po’.

Avete trovate l’errore?

Se sì, bravi ma non avete vinto niente.

Se proprio non vi capacitate ve lo dico io: manca l’apostrofo (rosa) tra le parole un e opportunità.

(perché l’apostrofo all’articolo indeterminato va solo con il femminile - l’apostrofo rosa, per l’appunto).

Subito la risposta della giornalista che dalla sua pagina Facebook non le manda certo a dire:

«Appena mi sono resa conto che il grafico aveva commesso un errore ho chiesto di correggerlo. Io lavoravo ieri, senza sosta. E non potevo accorgermi anche del refuso- fra l’altro guardando dallo schermo del cellulare poteva sfuggire a tutti. Ma di cosa parlate? Tanta pubblicità. Grazie. Un errore grafico non è un congiuntivo e io non faccio il grafico di professione!».

Quindi la colpa è del grafico.

E perciò per dirlo alla duepuntozero #iostoconilgrafico cazziato in diretta web dalla bella (e brava) giornalista lucana.

Io e il refuso siamo molto amici e quindi non posso che esprimere tutta la mia solidarietà alla Barra che però, come lei stessa ammette, ha avuto un sacco di pubblicità “aggratis” (quindi anche lei e il refuso ora saranno diventati amici).

Il refuso va bene, lo perdoniamo, ma ci sono una serie di errori che, “per carità”, bisogna evitare come la tangenziale di Napoli alle sei del pomeriggio.

Non mi riferisco al congiuntivo che a Napoli è più assente dei parlamentari a Montecitorio e nemmeno all’annosa questione “Io insegno, tu impari e non il contrario”.

Si tratta di una serie di storpiature della lingua italiana che derivano dal dialetto napoletano e stravolgono le regole che Manzoni starebbe a sciacquare i panni nell’Arno acca ventiquattro.

Errori talmente familiari che per noi nati dopo Caianiello e prima di Lago Negro è oramai “italiano correggiuto”.

Ecco i miei 5 preferiti:

1) Spremuta o Premuta?

Vi levo ogni dubbio anzi ve lo leva l’Accademia della Crusca: si dice “spremuta”.

Se proprio non vi fidate cliccate qui: c’è scritto tutto nel dettaglio (poi lo spiegate voi a me). Però vi voglio dire che la “s-” non sempre fa schifo: spremere è un verbo, tecnicamente parlando, che per l’arancia va proprio benissimo.

2) Si scrive Biagio e si legge BIAGGGGGGGGGGIO.

Non fate quella faccia, tanto lo so lo fate anche voi un mezzo starnuto sulla G di Biagio.

Tecnicamente questo fatto si chiama: raddoppiamento fonosintattico, che ho appena scoperto è un fenomeno tipico anche del toscano (e Dante muto).

3) Alzi la mano chi non hai mai BUSSATO ai Citofoni e poi è scappato.

Non si fa. Potete scappare sia chiaro, ma dovete SUONARE il citofono.

Alle porte si bussa, i citofoni si suonano.

4) Lo sapevate che “ascensore” e “asciugamano” sono sostantivi maschili?

Sì, sono maschili ma a Napoli hanno questa trasformazione in femminili: perché, diranno i parlanti solodialetto, la A è femmina. Sbagliato. (Quindi caro grafico di Francesca Barra, nel caso, un ascensore è senza apostrofo perché sostantivo maschile).

5) Alla fine mi sono tenuto il mio preferito: l’accusativo alla spagnola. O ex dativo etico (per i latinisti incalliti).

Come cos’è? “Chiama a papà” o “Guarda a zia”. Quella A non ci vuole, lo sapete no?

E allora cara Francesca Barra, “Senti a me” (e no “ascoltami con attenzione”, perché sennò non capisci) lascia stare il grafico, e pure l’apostrofo che in politica abbiamo bisogno di fatti.

Di parole ce ne sono già troppe.

           

L'Autore
Giovanni Salzano
Author: Giovanni Salzano
Esperto di social media management, cura la rubrica di opinione Società.

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