Il diritto alla felicità (ora più che mai)
“L’Assemblea consapevole di come la ricerca della felicità sia uno scopo fondamentale dell’umanità … decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità”
È con queste parole che l’ONU istituisce la Giornata Internazionale della Felicità come a sancire in modo forte il diritto di tutti a essere felici.
Un giorno che vuole celebrare questo sentimento sia come individuale che come forza propositiva per lo sviluppo del benessere globale.
Parlare di felicità in questo periodo di emergenza sanitaria e di guerra è difficile e quasi anacronistico.
E' per questo motivo che diventa necessario per non perdere la speranza e per continuare a progettare un futuro migliore.
Perché la risposta sta sempre lì, nei giochi di contrasti: più si sta male, più è importante allenarsi a stare bene.
Cercare la felicità è quasi un’urgenza ed è in questo perpetuo gioco ombre-luci che dobbiamo imparare a essere felici.
Ma allora come si fa ad esserlo?
Come si può in un periodo storico di pandemia e di guerra provare ad essere felici?
Come riconoscere la felicità in mezzo a tutto questo caos?
Basta – anche solo per qualche minuto – cambiare la prospettiva e imparare a leggere le cose in diversi modi.
Pandemia e guerra, disperazione e tristezza ma pure liberazione e solidarietà.
Ecco allora due belle notizie che speriamo possano dare un senso più profondo a questo 20 marzo.
A questa giornata internazionale della felicità, che va festeggiata oggi più che mai!
Torneremo a riabbracciarci: stop allo stato di emergenza da fine marzo
Il Paese è pronto a tornare definitivamente alla normalità attraverso una serie di misure previste dalla road map tracciata dal nuovo decreto del Governo, con diverse tappe fino alla fine di questo 2022. Ecco cosa succederà nei prossimi due mesi
Dal 1 aprile il sistema dei colori delle regioni viene definitivamente abrogato. Termina l’obbligo di Super Green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50. Stop al certificato verde sui bus ed in generale sui mezzi di trasporto pubblico locale, dove proseguirà l’obbligo di indossare le mascherine fino al 30 aprile. Non sarà più necessario avere neppure il Green pass base per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio. Anche nei ristoranti all’aperto non sarà più prevista l’esibizione di alcun certificato.
Dal primo aprile decade ovunque il limite alla capienza nelle strutture e dunque anche negli stadi - dove per accedervi sarà richiesto il lasciapassare base - sarà possibile occupare il 100% dei posti.
Stop anche alle quarantene da contatto con un caso positivo al Covid, anche per i non vaccinati: dovrà restare in autoisolamento solo chi ha contratto il virus mentre chiunque abbia avuto un contatto dovrà applicare il regime dell’ autosorveglianza, indossando la mascherina Ffp2.
Dal 1 maggio termina l’obbligo del Green pass quasi ovunque.
Sempre dal primo maggio via l’obbligo delle mascherine in tutti i luoghi al chiuso, anche a scuola.
Siamo per la pace, Napoli sempre più solidale
Napoli sta dimostrando il suo grande cuore e ha fatto partire un’enorme macchina della solidarietà per aiutare le popolazioni ucraina.
Una corsa a fare del bene con i camion in partenza verso il paese in guerra con beni di prima necessità, molti punti di raccolta in città e provincia e tante richieste di accoglienza per chi fugge dalle bombe.
In un momento assistiamo a orrore e disumanità alle porte dell’Europa, questa è un notizia bella e per niente scontata.