Lucariello e Raiz: il loro brano apre l’ultima stagione di Gomorra
Lucariello e Raiz, due storie personali e musicali molto diverse, oggi debuttano ufficialmente con una avventura condivisa. Sonorità abrasive, gusto innato per le melodie, beat corposi e cavernosi diventano carta d’identità del nuovo progetto Napoli C.le – Düsseldorf: l’ep verrà pubblicato a mezzanotte del 19 novembre, in contemporanea all’ultima stagione di “Gomorra – la serie”.
Ed è proprio la canzone “Aria” ad aprire la prima scena della prima puntata del serial con la regia di Marco D’Amore che ha scelto il brano per il suo portato di adrenalina e intensità.
Il progetto
Tutto nasce da un amore fiero che entrambi gli artisti esprimono in maniera naturale per il codice della sceneggiata: da un lato abusata, da un altro crocifissa con sbrigativi commenti, da un altro ancora condannata
a una pericolosa deriva. A cominciare da questa consapevolezza, i due interpreti napoletani, cui si affiancano i producer D-Ross e Star-T-Uffo, hanno elaborato una serie di affreschi con cui illustrano storie metropolitane borderline: racconti di figlie, ritratti di padri, diari di giovanissimi, appunti privati di latitanti, cronache di ex criminali che si salvano diventando barbieri e che il destino riporta nuovamente a uccidere i propri simili.
Eppure non è un album dedicato alla camorra. Del resto basta comprendere che ogni essere umano – prima che eventuale figura di un qualsiasi clan – è una persona che sente emozioni e compie azioni.
L’album
L’opera si muove su un’altalena sonico-narrativa che è già in sé una felice epifania. Volutamente sentimentale, a volte plateale o patetica quasi fosse un canto da palco lirico, attraverso una phonè drammatica e radicale, “Napoli C.le / Düsseldorf” spazia tra dinamiche esplicite e interpretazioni intimiste. Un duplice binario su cui convivono a proprio agio le esperienze autonome di Raiz e Lucariello. Se il primo canta a cuore aperto e con voce distesa, la voce del secondo è un missile puntato ai polmoni. La simbiosi è creata alternando un approccio popolare e uno sofisticato, che si riassumono in un atteggiamento street e che si rigenerano guadando nelle tendenze rock-rap, electrofunk e blues. “Perché in fondo è la stessa sceneggiata a essere un nostro blues”, ribadiscono i due artisti.
Tracklist: Ammèn | Aria | Denare cu’ ‘a pala | Barbieri | Edenlandia | Napoli C.le/Düsseldorf.
Gli artisti
“C’è in entrambi una fascinazione forte per il registro della sceneggiata”, spiegano Lucariello e Raiz. “Sappiamo che, per chiunque sia nato a Napoli, quando arriva il momento finale di Zappatore – storica sceneggiata su testo dell’omonima canzone firmata da Libero Bovio e Ferdinando Albano, diventata emblematica nell’interpretazione tivvù di Mario Merola – ci si lascia andare a una lacrima. È più forte di qualsiasi impeto intellettuale. Questo è senz’altro un potenziale di partenza per il nostro ep. C’è stato un confronto anche con Rosario Castagnola (D-Ross) e Sarah (Star-T-Uffo), su questo tema. Rispetto a quel mondo là, va specificato però, ci siamo avvicinati anche con una misurata dose di ironia”.
“Se vogliamo – sostiene Raiz – tutto ciò conferma la distanza da mondi sonori attuali che, a prima vista, potrebbero essere percepiti prossimi ai nostri e tuttavia non lo sono. Vuoi perché le nostre storie artistiche e di uomini non lo sono, vuoi perché le nostre biografie raccontano già altro”. “Io – precisa Lucariello – da oltre dieci anni curo progetti e iniziative sulla legalità. Raiz rappresenta in tutta evidenza uno specifico mondo culturale ma forse, più di tutto, lo dimostrano subito due sorgenti, tanto per rimanere in ambito canzone: “’O bbuono e ‘o malamente” e “47”. Due cult di matrice Almamegretta”.