Noi speriamo che ce la caviamo
100 modi per arrangiarsi nell’Italia della crisi e a suggerirceli Dario Assisi, Sergio Assisi eMarcello D’Orta.
Siamo a Napoli, nell’aprile 1947, quando Giuseppe Marotta avvicina una donna ai Quartieri Spagnoli e con fare serio le domanda: «Potrebbe procurarmi una portaerei?». E la donna, all’insolita richiesta, senza scomporsi, risponde allo scrittore: «Passate domani mattina, ora è troppo tardi». Sempre a Napoli, ma nel novembre 2014 e Marcello D’Orta - maestro elementare nelle scuole della provincia partenopea e autore, proprio traendo ispirazione dalla sua esperienza scolastica, del best seller “Io speriamo che me la cavo – riprende l’esempio marottiano per celebrare la capacità di inventarsi giorno per giorno un mestiere. Stiamo parlando dell’arte di arrangiarsi napoletana che è fantasia, ironia, psicologia, teatralità del gesto (che in qualche caso diventa sceneggiata), eloquio sciolto e filosofia di un popolo intero.
Assieme a Dario e Sergio Assisi, fratelli, il primo fotografo, artista digitale, grafico, pittore e il secondo attore, regista, autore e scrittore, D’Orta riflette sull’atteggiamento napoletano verso la vita, atteggiamento fatto di pazienza (quella che Marotta considerava l’Oro di Napoli), limite nel desiderio di cose materiali, fiducia nel soccorso dei santi, rinuncia al superfluo, sopportazione delle avversità, capacità di adattarsi alle situazioni. Ecco dunque una raccolta di mestieri curiosi, strampalati, impossibili che accanto a quelli più tradizionali, come lo iettatore di professione, la stiratrice di giornali, il pazzariello, il correntista, il lustrascarpe, il ritrattista da strada, compongono un caleidoscopio di lotta alla precarietà lavorativa ed esistenziale: dall’assistente gommista all’accompagnatore ritiro pensione, dal prenota pizza all’ingelositore per mariti disattenti fino al venditore di giornali per coppiette in auto. In “Noi speriamo che ce la caviamo”, Cairo Editore, c’è il ritrattista di animali, il noleggiatore di colombe per matrimoni, l’affittacani antifurto, ci sono, insomma, le professioni vere o inventate dove è possibile trovare tutta l’originalità e la simpatia simbolo dei napoletani nel mondo.