giovedì 1 GIUGNO 2023
blank
 
chi siamo 
contatti

"LI ANTICHI DITTI NAPOLETANI E CAMPANI "

Antichi ditti Napoletani e CampaniI detti napoletani sono l’anima del popolo. L’espressione più genuina dei suoi sentimenti, l’estrinsecazione della sua indole e dei suoi costumi. La dimostrazione della sua potenzialità creativa e del suo modo di sentirsi libero e incondizionato.

I detti napoletani, da sempre hanno caratterizzato l’origine del suo popolo, trasformandosi nei secoli, ma mantenendo sempre la propria identità fino ad arrivare a noi.

Ma quali sono i proverbi e gli aforismi più belli su Napoli? Ci sono i proverbi curiosi con radici antiche e significati inaspettati e modi di dire resi immortali dai film e dalla musica.

La Letteratura Napoletana sin dal seicento è stata una fonte inesauribile di detti e proverbi. Aurelio De Rose nel suo ultimo libro Antichi ditti Napoletani e Campani” ne fa un ampia selezione non solo per gli amanti della lingua e delle sue tradizioni, ma anche per chi ne voglia conoscere solo significato e origine. Nell’edizione, in libreria in questi giorni, espone una serie di scritti in vernacolo anche di folclore popolaresco che, purtroppo, nel tempo stanno scomparendo. Metafore, indovinelli, ninne nanne, giuochi, filastrocche, voci di venditori ambulanti d’un tempo ed infine, alcuni racconti che, un tempo, le nonne narravano ai nipoti. Alcuni dei più conosciuti e pittoreschi:

  1. Ogni scarrafone  è bello a mamma soja.
    Chiunque, per quanto poco attraente, è bello agli occhi della propria madre.
  2. Aniello ca nun se pava nun se stima
    Anello, inteso come bene di valore, che si ottiene in regalo, quindi senza sforzo, non si apprezza, si tiene in poco conto proprio perché ottenuto facilmente. Si usa per sottolineare quando la fatica sprecata lasci apprezzare di più i risultati raggiunti o nel senso letterale dell'espressione, gli oggetti posseduti.
  3.  ‘A meglio parola è chela ca nun se dice.
    La parola migliore è quella che non si dice. Un proverbio che invita alla prudenza, ripetuto spesso dagli anziani ai giovani per frenare la loro impulsività.
  4.  Ntiempo'e tempesta, ogne pertuso è puorte’.
    In tempo di bufera ogni pertugio è porto. In tempi difficili anche il più piccolo appiglio è una salvezza.
  5. Chi pecora se fa, o lupo s’ ‘o magna.
    Chi si fa pecora, il lupo se la mangia. Significa che chi assume un atteggiamento dimesso, verrà sopraffatto dal più forte.

"LI ANTICHI DITTI NAPOLETANI E CAMPANI "

edito da CUZZOLIN editore

pag. 476

Euro 23,00

L’AUTORE

Aurelio De Rose, nato a Napoli nel 1939 vive a Roma. Studioso della vita artistica napoletana antica e moderna, Ha collaborato e collabora con quotidiani, riviste letterarie e culturali, con interventi di storia del costume e critica d’arte. Tra i vincitori del Premio Pontano (sez. poesia), 1977 e Primo Premio (silloge) Memorial Gennaro Sparagna, 2007.

È tra gli estensori del testo Metrò-Art-Visitare Napoli con la Metropolitana. Dieffe Comunicazioni, Napoli, 2003. È presente in varie antologie e testi tra i quali si citano: La parola negata (rapporto sulla poesia a Napoli), di Mario M. Gabriele, Nuova Letteratura, Campobasso, 2004; Le città dei poeti, a cura di Carlo Felice Colucci, Guida, Napoli, 2005; Quei napoletani da ricordare, vol. 2, di Achille della Ragione, Napoli, 2013.

Ha pubblicato: Monili, La Zagara / Testi di poesia – IGEI, Napoli, 1979; Napoli dellantico e del nuovoCronologia dinastica e itinerari della città, il Girasole, Napoli, 1994; Le fontane di Napoli, Newton & Compton, Roma, 1994; Le chiese gotiche di Napoli, Newton & Compton, Roma, 1995; Palazzi di Napoli, Newton & Compton, Roma 2001; Concerto per pianoforte, Stravagario, Minturno, 2008; LAnticagliaPasseggiando per il Decumano cuore della Napoli antica, Stamperia del Valentino, Napoli, 2009; Neapolis-Aneddotica e memoria, Youcanprint, Lecce, 2012; Napoli-La Cappella SanseveroLa storia, le opere, gli artisti,  Rogiosi, Napoli, 2014. Il Misterioso Sebeto, storia delle acque in Campania e delle fontane di Napoli, Cuzzolin, Napoli 2017.

L'Autore
Silvana Aricò
Author: Silvana Aricò
Amante dello sport e del giornalismo presto ho deciso di trasformare la passione in lavoro frequentando la scuola di giornalismo Luiss di Roma e attivando poi collaborazioni con diverse testate. Dopo la laurea in Archeologia, ho affiancato all’attività giornalistica quella di insegnante: quattro anni di scuola media, e tanti concorsi affrontati, in cui ho imparato quasi tutto quello che c’è da sapere sull’insegnamento. Riuscire a spiegare qualcosa ad un dodicenne è la sfida più grande che ci possa essere e io cerco di portare le giovani menti a capire che la vita ha sempre il miglior copyright.

Articoli correlati

Notizie

  1. ULTIME
  2. PIU LETTE
cineforum napoliAstraDoc presenta Onde RadicaliIl prossimo film in programma per la rassegna “AstraDoc...
fairaiTrenta primavere per le Giornate...Tornano anche in Campania le Giornate FAI di Primavera,...
All’Excelsior un sorso dell’Alto...I Nebbioli dell’Alto Piemonte tornano a Napoli e si...
neuroblastomaNeuroblastoma: la speranza è nella...Non tutti conoscono il neuroblastoma: si tratta di una...
Quale cuore metto Quale cuore metto?Noi essere umani abbiamo la capacità di complicarci la...
io speriamo che me la cavoIo speriamo che me la cavo: ecco i...È stato uno dei film simbolo degli anni Novanta. Tanti...
gli agrumi di AurelioSpremuta o premuta: mo’ ve lo spiego«Matera capitale europea della cultura. Un opportunità...
ex-asilo-filangieri-estEx Asilo Filangieri: Libertà e...Si chiamano “abitanti” e da marzo 2012 stanno...
Agendo 2022 banner
Prenota la tua copia inviando una e-mail a comunicazione@gescosociale.it
tiSOStengo
unlibroperamico
selvanova natale 2020 banner
logo 30 anni
WCT banner
il poggio
napolicittasolidale
Amicar banner 500