Comunicare il Passato. A Napoli Laurea Honoris Causa in Archeologia ad Alberto Angela
Il passato non è un deposito, né un baule impolverato chiuso a chiave. Il passato è vivo, si insinua nel presente, racconta ciò che siamo e ci fornisce i codici per interpretare il futuro. Lo sa bene Alberto Angela che della narrazione contemporanea del passato ha fatto la sua missione e la sua fortuna.
Classe 1962, dopo la laurea in Scienze Naturali all'Università La Sapienza di Roma e le specializzazioni in alcune delle più importanti università americane, segue le tracce del padre Piero dedicandosi alla divulgazione scientifica televisiva. Un confronto difficile quello con il padre, da sempre ritenuto uno dei personaggi, fra i pochi, in grado di portare contenuti di qualità sul piccolo schermo. Un confronto che però Alberto riesce a sostenere, costruendosi un'autorevolezza legata esclusivamente alle proprie capacità: dagli esordi alla RAI con “I Pianeti dei Dinosauri” (programma poi venduto anche all'estero) all'attività di autore per programmi come “Superquark”, “Quark Atlante” e “Viaggio nel Cosmo”. Una prima reticenza a mostrare il proprio volto oltre alle proprie competenze scientifiche viene superata con il programma “Passaggio a Nord Ovest”, e definitivamente con il grande successo di “Ulisse – il piacere della Scoperta”, programma che dal 2000 ad oggi è sempre più seguito. Ed è proprio nell'ambito di Ulisse che nasce il grande amore di Angela per la città di Napoli: alla città partenopea e a Pompei dedica un ciclo di appuntamenti televisivi dal titolo “I mille segreti di Napoli”. Un amore in tutto corrisposto: ad Angela viene conferita nel 2018 la cittadinanza onoraria e il 25 giugno 2019 la Laurea Honoris Causa in Archeologia presso l'Università napoletana Suor Orsola Benincasa.
“La laurea in Archeologia è il coronamento di tanti anni di studio, di una passione alimentata soprattutto in questa città. Mi sento di condividere questo riconoscimento con chi ci segue, con chi ha voglia di imparare, con chi trascorre anni a studiare senza avere una via sicura, semplicemente per passione. Il dovere di questo paese credo però sia un altro, quello di forgiare nuove generazioni che possano continuare questo cammino culturale” Racconta Alberto Angela alla stampa. “Con Napoli mi sento ormai indissolubilmente legato. Ne sono diventato cittadino, adesso prendo la laurea ma, indipendentemente da questi gesti di stima formali, è una città in cui mi sento profondamente a mio agio. Fra l'altro, nella produzione dei miei programmi ho tanti collaboratori napoletani: respiro quotidianamente la cultura napoletana. Ormai sono uno di voi”.
A chi chiede se Napoli e le altre città della Campania saranno ancora oggetto dei suoi programmi risponde “ Si, parleremo ancora molto di Napoli e della Campania. Anche se credo che sia giusto considerare la cultura napoletana in un contesto più ampio, riconoscendone le derivazioni e i legami con altre città che anche portano con loro un'importante eredità storica. Prima fra tutte la Capitale. Parleremo, in oltre, ancora di Napoli affrontando un passato meno lontano, avvicinandoci di più ai giorni nostri”.
Nel corso della cerimonia di conferimento della laurea tenutasi nella bella Sala degli Angeli della cittadella monastica di Suor Orsola, alla Laudatio del direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche Emma Giammattei, è seguita la Lectio Magistralis dello stesso Angela sul tema “Raccontare l'antico: immagini e storie dell'Archeologia”, fulcro centrale intorno a cui ruota il suo lavoro di divulgatore scientifico.
“La qualità paga sempre. Questa è una cosa che riconosciamo in ogni settore – spiega in merito alla scelta di tale argomento – La televisione è qualcosa che tutti abbiamo nelle nostre case e, proprio per questo, non deve essere lasciata totalmente in pasto ad un tipo di contenuti di bassa qualità. Tuttavia bisogna saper comunicare alla lunghezza d'onda del medium che stiamo utilizzando, non abbassando la qualità ma adattando il linguaggio. Una volta c'erano solo i libri, poi c'è stata la radio, oggi abbiamo la televisione che è stata ulteriormente superata dai mezzi multimediali. Ognuno con un cellulare può fare un viaggio sia geografico sia nelle tradizioni degli altri senza dover prendere un aereo o un treno. Sono potenzialità che dobbiamo portare a nostro vantaggio, a vantaggio della vera cultura. Questa è una sfida, e sono sicuro che le sfide affrontate con passione si vincono sempre”.
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