Antonio, il Santo dell’amor perduto e dei viaggiatori!
Forse non tutti sanno che la festa di Sant’Antonio da Padova, il 13 giugno, dalle nostre parti è molto sentita, dalla tradizionale benedizione dei pani offerta dalla basilica di S. Lorenzo Maggiore in piazza S. Domenico nel ventre di Napoli, alle lunghe veglie nella provincia napoletana che richiamano migliaia di fedeli da ogni parte della regione.
È il caso di Afragola, di cui in questi giorni si parla solo per la stazione Alta Velocità progettata da Zaha Hadid, ma che oggi, e per la prossima settimana, farà parlare di sé soprattutto per i tradizionali riti legati ai festeggiamenti del suo Santo protettore, Sant’Antonio appunto, a cui è anche dedicato l’antico Santuario che domina la piazza principale.
Lo stesso Sant’Antonio che a inizio ‘800 è stato protettore anche di Napoli, sostituendosi per tre lustri, ben 15 anni, all’amatissimo San Gennaro.
Afragola, come anche il piccolo comune vesuviano di Trecase, diventa così, dal 13 al 20 giugno, meta di pellegrinaggio e centro di un ricco cartellone di eventi, a metà tra sacralità e riti propiziatori. Come quello del famigerato pane di Sant’Antonio. Secondo un’antica consuetudine, si usa portare in Santuario 13 pezzi di pane come segno di devozione e affidamento al Santo dei miracoli, e questi pani divisi in piccoli pezzi, quasi a simboleggiare la moltiplicazione dei pani avvenuta per opera di Gesù, saranno distribuiti alle migliaia di fedeli sopraggiunti per rendere omaggio all’effige di Sant’Antonio. Da lì il voto di carità: dare il pane, simbolo di vita, ai poveri, come predicava proprio il Santo.
Ma chi era Sant’Antonio e perché è così amato? Antonio è il Santo per antonomasia, conteso da sempre da Padova e Lisbona, amatissimo in molte parti di Italia, da Nord a Sud. Davanti a lui si celebrano matrimoni, si trovano il fidanzato e anche le cose perse, infatti è invocato pure dai viaggiatori che hanno smarrito la strada.
Fernando de Bulhoes (così si chiamava Sant’Antonio) nacque a Lisbona nel 1195 in un palazzo signorile dove ora sorge la chiesa a lui intitolata. Dopo aver viaggiato a lungo, tra Africa e Europa (viene infatti anche per questo considerato il protettore dei viaggiatori), il 13 giugno 1231 morì a Padova. Ma in realtà, Antonio era considerato santo già in vita, per le miracolose risoluzioni di casi, spesso legati alla famiglia e alle relazioni. Fu proclamato santo ‘per evidenza’ dopo soli 11 mesi dalla morte: il più veloce caso di canonizzazione nella storia della Chiesa.
Tornando ad Afragola, proprio in queste ore, si celebra la messa per i più piccoli che i genitori vestono con un saio raffigurante il Santo e portano al Santuario per la consueta benedizione.
“Nella notte tra il 12 e il 13 giugno, il Santuario di S. Antonio accoglie una lunga veglia a cui partecipano migliaia di persone che, alla fine della celebrazione, sventolano i fazzoletti bianchi benedetti”, racconta una fedele del posto, Stefania Maiello. Altra curiosità: il Santo viene vestito dai fedeli ogni anno con un vestito diverso, offerto all’occorrenza da uno stilista; ai suoi piedi, in occasione della festività, si usa bruciare le tantissime lettere di richieste fatte al Santo come rito di purificazione beneaugurante. Ma non finisce qui, ad Afragola tutta la settimana è festa: il Santo gira per tutto il paese fino alla Ritirata il giorno 20, esattamente dopo sette giorni, con il ritorno al suo posto.
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