Napoli, che croce!
In quanti in queste ore, spulciando facebook, hanno trovato in bacheca questa immagine? Pluri-postata, pluri-condivisa, pluri-segnalata: è una croce, semplicemente una croce. Ma cosa significa in realtà?
Come nella migliore tradizione della comunicazione virale, la risposta non arriva subito e colloca di diritto l’immagine severa tra quei fenomeni temporanei della rete spesso adottati dalle grandi aziende per veicolare prodotti, progetti, iniziative. Ma per capire il senso di quel segno semplice e greve non bisogna andare troppo lontano. Si tratta della proposta –estremamente provocatoria- che arriva in risposta all’ennesima surreale chiamata alle armi del Comune di Napoli che bandisce un ‘Concorso di idee per la selezione di un’immagine coordinata della città di Napoli relativo all’ideazione dell’immagine coordinata da utilizzare nelle campagne di comunicazione turistica e alla presenza alle fiere e borse del turismo’. Chiamati a rispondere, indifferentemente, agenzie, grafici, architetti, studenti, semplici cittadini: un approccio democratico, senza dubbio, ma che suggerisce –e neanche troppo sottilmente- che una professionalità (quella di un visual designer nel caso specifico) non derivi da un percorso di formazione, di studi, esperienziale, ma che piò o meno chiunque al mattino, possa svegliarsi col bernoccolo della comunicazione visiva. E d’altra parte, se non occorre una professionalità specifica per realizzare un’immagine coordinata che veicoli pregi e virtù del terzo comune italiano, perché pagare l’autore di tale campagna? Non è prevista alcuna ricompensa per il vincitore del concorso, neanche un rimborso spese. Ma nel paese del ‘lo potevo fare anch’io’ non è forse sufficiente essere ripagati con pat pat su una spalla? “Vana è la gloria di chi cerca la fama solo nel luccicare delle parole” diceva Petrarca, anticipando giusto di qualche stagione quell’articolo 36 della Costituzione Italiana che sancisce “il diritto a vedere retribuito a ognuno il proprio lavoro, come è previsto sia dal comune buon senso che dalla Costituzione” e ancora che “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. E dunque, in risposta a quello più che un bando di concorso suona come una mortificazione, i grafici napoletani del circuito AIAP (Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva) hanno lanciato questa ammiccante, provocatoria, proposta per difendere la dignità del loro lavoro, ma anche quella, più in generale, di chiunque svolga una professione intellettuale e creativa, vista la crescente, allarmante tendenza a disconoscerne il valore. Quanto alla croce, si apra il dibattito: una croce su Napoli? Una croce per Napoli? Napoli croce nera? Napoli in croce?
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