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Con le pinne fucile ed occhiali… E una buona dose di pazienza

gaiolaNapoli, città di mare. Eppure pensare di farci un bagno potrebbe risultare un’utopia. Il nostro click per chi armato come Vianello, reclama il suo diritto al Mediterraneo.

Il mare, a Napoli, è sempre più un’entità astratta e lontana dal vissuto quotidiano: quello che si è smarrito è il “rapporto fisico” con l’acqua che bagna la nostra città, relegata ormai al suo ruolo di sfondo che solo i ragazzi tentano di toccare tuffandosi direttamente da via Caracciolo, sfidando in un colpo solo gli scogli, la scarsa pulizia e il proverbiale riserbo che tanti mantengono in pieno centro cittadino.

“Inquinamento, privatizzazioni, portualità sono le principali ragioni che impediscono alla comunità che abita questa città dalla storia millenaria il rafforzamento tale legame identitario. Eppure i cittadini continuano imperterriti ad avvicinarsi al mare, talvolta anche rischiando la propria incolumità” spiegano dal Comitato Promotore della campagna “Una spiaggia per tutti” che lo scorso anno ha raccolto le firme di oltre 13.000 cittadini che reclamavano il diritto al mare e all’accessibilità: purtroppo dopo l’iniziale entusiasmo per una delibera del consiglio comunale, la strada si è rivelata più lunga e in salita del previsto e intanto è di nuovo estate… Ai cittadini che vogliono potersi bagnare nelle acque della propria città, a quelli che non hanno la possibilità di una vacanza, ai turisti che arrivano qui da noi pensando di godere a pieno delle belle giornate restano allora poche alternative  - che vi segnaliamo - per cui serve una scorta di pazienza  - su cui purtroppo non possiamo aiutarvi, ma per cui vi facciamo un “in bocca al lupo”. Di mare, ovvio.

Partiamo da Posillipo, il quartiere chic

Siamo poco lontani dal centro ma abbastanza vicini ad un clima vacanziero con  lidi famosi come il Bagno Elena, lo stabilimento balneare più antico della città nella splendida baia di Palazzo Donn’Anna, o le “Rocce Verdi” all’interno dello scenario meraviglioso di Villa Fattorusso. Il punto è che dovrete mettere in conto una spesa che va dai 12 ai 18 euro. Se non siete automuniti, poi, bisognerà prendere l’autobus 140 da Piazza Sannazzaro.

L’area protetta

Il “Parco Sommerso di Gaiola” prende il nome dai due isolotti che sorgono a pochi metri di distanza dalla costa di Posillipo, nel settore nord occidentale del Golfo di Napoli. Con una superficie di appena 41,6 ettari, si estende dal pittoresco Borgo di Marechiaro alla suggestiva Baia di Trentaremi racchiudendo verso il largo parte del grande banco roccioso della Cavallara: lo scenario, tra i più suggestivi del Golfo, è gestito dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei. La spiaggia della Gaiola è un luogo incontaminato dove è anche possibile fare snorkeling ed immersioni subacquee, percorsi in kayak o effettuare visite guidate del parco archeologico sommerso grazie agli itinerari con il battello dal fondo trasparente. Per accedervi bisogna prendere una delle traversine che da Posillipo scendono verso il mare: in 10 minuti di passeggiata si arriva alla piccola spiaggia cui si accede gratuitamente, ma attenzione: c’è il numero chiuso (si accede solo in 100), a partire dalle 10 del mattino.

In barchetta a Marechiaro

C’è il famoso “scoglione” raggiungibile con le barchette in legno, ma anche tante altre meraviglie marittime cui è possibile approdare affidandosi ai barcaioli di Marechiaroinbarca e alle loro proposte: certo, anche qui c’è un costo ma comprensivo di pranzo e caffè.

RRF

L'Autore
Raffaella R. Ferrè
Author: Raffaella R. Ferrè
Giornalista, scrittrice, le piacciono un botto di cose tra cui la Storia del '900, gli Smiths e Napoli. Ha pubblicato romanzi e racconti, fa parte della redazione di Napoli Città Sociale e collabora con Il Mattino. Pensa che il codice Html sia poesia pura. Le dicono spesso che assomiglia a Scarlett Johansson e la cosa le fa piacere anche perché, per la maggior parte del tempo, è convinta di assomigliare ad una piccola nerd.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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