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Un divano a Napoli

couchsurfing-napoliCon 7 milioni di membri, CouchSurfing è la comunità di scambio di ospitalità più grande del mondo. Giuseppe CouchSurfer ci racconta lo spirito degli ospiti campani, 7 mila, in crescita esponenziale.

Giuseppe è uno dei ragazzi più attivi del gruppo CouchSurfing Napoli e Campania, dal 2011 quasi ogni settimana ospita ragazzi, ragazze o coppie di ogni parte del mondo a casa sua vicino Caserta, poco importa che non viva in pieno centro storico di Napoli, perché ciò che conta per i viaggiatori con lo spirito da CS è condividere la vita quotidiana con i locali e scoprire itinerari poco battuti. E Giuseppe è un ospite accogliente e simpatico: la sua sensibilità maturata anche grazie al lavoro di assistente a persone non vedenti, lo rende attento alle esigenze dei viaggiatori.

Come nasce il gruppo napoletano di CS?

Sono circa 3 mila i napoletani che offrono un divano ai viaggiatori. Oltre 7 mila in tutta la Campania. Ed è un numero destinato ad aumentare esponenzialmente.
Quello campano, come tutte le community locali di CS è un gruppo spontaneo, i primi meeting furono organizzati nel 2011 da un gruppo di napoletani e stranieri che si sono avvicendati nel corso degli anni passandosi il testimone fino ad oggi senza mai perdere quel respiro internazionale e multietnico, tipico di una comunità di CS. Oggi il gruppo più attivo è costituito da diversi napoletani, cinesi, taiwanesi, francesi, tedeschi, lettoni, spagnoli. Grazie alla comunità CS napoletana si sono creati stretti legami di amicizia e c’è anche chi ha trovato l’amore.

Il gruppo campano organizza anche eventi e meeting?

Organizziamo almeno un evento o meeting a settimana come: Street art tour, StreEat tour, picnic nei parchi di Capodimonte e del Virgiliano, il giro in battello; scambi culinari a Natale e a Pasqua; feste di Halloween e carnevale; concerti, summer camp a Sorrento ed Amalfi ecc. Insomma qualsiasi cosa favorisca l'aggregazione e lo scambio culturale tra i viaggiatori e i locali. Di solito ai meeting partecipano una quindicina di persone in alcuni casi anche  venti, mentre agli eventi si arriva ai 50 o 60 partecipanti.
Gli appuntamenti si trovano sulla pagina fb del gruppo.  

Puoi parlarci della tua esperienza?

Ho conosciuto CS per caso, 2 anni fa grazie alla giornalista Gabanelli che ne ha parlato in una puntata di Report nell’ambito delle good news. Ho pensato che facesse al caso mio poiché amo molto viaggiare ed avevo necessità di ammortizzare le spese. Il primo approccio dei viaggiatori con budget ridotto a CS è di iscriversi per risparmiare, poi ci si accorge che CS è molto di più. Significa avere l’opportunità di conoscere in modo autentico le relazioni sociali, la cucina, gli itinerari meno conosciuti del luogo che si visita. La mia prima esperienza è stata a Madrid, ospitato da una coppia di polacchi che parlavano italiano.  Mi sono ritrovato in un classico “appartamento spagnolo” (n.d.r. film del 2002 di Cédric Klapisch) dove abitano persone di diverse parti del mondo che a loro volta ospitano viaggiatori stranieri. La sera ci ritrovavamo tutti insieme a ridere e scherzare in più lingue. E’ stata un’esperienza unica. Ero partito con una certa apprensione, tipica dell’italiano che parte solo in gruppo (per questa prerogativa veniamo riconosciuti in tutto il mondo), ma da allora non ho più smesso di partire da solo e usare CS ed ho iniziato ad ospitare anche io.

Che tipo di ospite è il napoletano?

Gli ospiti sono di tutte le età’, più uomini che donne. In larga parte sono persone che vivono da sole o condividono l'appartamento con altri coinquilini: studenti italiani fuori sede oppure stranieri che stanno facendo: erasmus, servizio civile europeo, au pair, woofing o altri scambi culturali. Altri ancora come me vivono in famiglia ma hanno una casa abbastanza grande da garantire una certa privacy a tutti. Al contrario dei CS “nordici” che magari ti danno le chiavi di casa e continuano a svolgere la propria vita in autonomia, il napoletano si mette a completa disposizione del viaggiatore con generosità. Rendiamo i CS partecipi del nostro stile di vita, oltre che della bellezza della nostra terra con il buon cibo, le serate con gli amici in piazza, le giornate al mare, le passeggiate per visitare monumenti e siti archeologici, e infine le grandi abbuffate a tavola con i parenti.
Un dato negativo è che i napoletani non hanno piacere a ospitare le coppie, forse perché temono di dover “reggere la candela”, infatti mi sono trovato ad ospitare 3 coppie che non riuscivano a trovare disponibilità a Napoli.  

Perché e come fidarsi di un estraneo?

La domanda da fare non è se fidarsi o meno di un estraneo. La domanda giusta è se fidarsi o meno di se stessi. L'unico modo per capirlo è sperimentare, superare alcune barriere culturali tipiche di una società chiusa come quella meridionale. Dove solitamente la casa non è vista come luogo di accoglienza e di confronto con un estraneo ma solo come luogo di protezione dal mondo esterno, ovvero non legato a noi da vincoli di sangue. Spesso le ragazze non ospitano perché hanno remore a farsi vedere con un estraneo.

Certo, ma se si è una donna, ospitare o farsi ospitare da un uomo può essere spiacevole o rischioso.

Nella maggior parte dei casi chi ha uno spirito da vero CS ospita le persone indipendentemente dal genere. Tuttavia il problema del machismo esiste, soprattutto nel sud del mondo e nei paesi latini: anche a Napoli, ci sono uomini infantili che esibiscono l’ospite straniera come un trofeo, mentre questo fenomeno è quasi inesistente nel nord Europa. Ma ci sono anche casi in cui gli uomini si sentono più sicuri ad ospitare solo donne perché sono ritenute più affidabili e meno aggressive. Sono più rari, ma esistono, gli ospiti sia uomini, ma anche donne che usano CS con finalità sessuali. Per capire come richiedere ospitalità in sicurezza basta leggere con attenzione il suo profilo su CS, stando in allerta se ha ospitato solo persone del sesso opposto al suo e leggendo le recensioni dei viaggiatori che ha ospitato. 

Molti non hanno lo spazio o il tempo per ospitare, ma vorrebbero condividere del tempo con viaggiatori stranieri, come possono fare?

Se vuoi ospitare per poco tempo puoi inserire nel tuo profilo CS che puoi ospitare anche solo un week end al mese o qualche volta in un anno. Ma ci si può anche limitare ad incontrare un viaggiatore di passaggio per scambiare 4 chiacchiere o condividere una passione come lo sport, la musica, o fare insieme qualche escursione.

Chi è il viaggiatore tipo che viene a Napoli?

I viaggiatori tipo di CS, sulla base della mia esperienza li ho divisi in due grandi categorie: i globetrotter e i mordi&fuggi. I primi sono americani, australiani, canadesi, inglesi, scandinavi, giapponesi, israeliani. I secondi sono quelli dell'Europa del sud. In media a Napoli i CS restano per 4 o 5 giorni.
Alcuni viaggiatori arrivano con degli stereotipi: che siamo chiassosi e indisciplinati in strada, ma dopo un paio di giorni si ricredono riformulando un’immagine molto positiva di Napoli e dei napoletani.

Cosa apprezzano di più della Campania?

Vengono a Napoli per la mozzarella, la pizza, i dolci, il mare (Ischia, Capri), il Vesuvio, Pompei, Sorrento, Amalfi, Positano. Nutrono una venerazione per la costiera amalfitana! Inoltre molti giungono alla conclusione che Napoli è molto più sicura di Roma, dove ci sono tanti “pickpocket”.

Cosa li lascia delusi?

A lasciarli delusi è la sporcizia della città di Napoli e la scarsa efficienza dei mezzi di trasporto. Tra cancellazioni e ritardi quello dei mezzi di trasporto è il problema principale per i viaggiatori, sopratutto per quelli che vogliono visitare la costiera. Fino a Sorrento c’è la circumvesuviana, mentre per la costiera Amalfitana è una vera e propria via crucis tra bus ritardatari o inesistenti, in particolare la domenica. In compenso se viaggi con CS diventa più facile risolvere problemi di questo tipo perché puoi contattare un locale che si offra di portarti in auto a vedere la costiera. In questi casi, i napoletani mettono generosamente a disposizione dei viaggiatori l’arte di arrangiarsi tipicamente partenopea.

Secondo te Napoli è una città per i giovani?

Napoli non è una città per i giovani perché mancano 4 cose fondamentali : il lavoro che favorisce l'indipendenza. Una politica degli alloggi. Politiche ambientali: piste ciclabili, giardini, parchi. Mezzi di trasporto efficienti 24 ore su 24.

Alessandra del Giudice

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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