42° Fiera del Baratto e dell'Usato
Torna a Napoli la fiera del Baratto e dell’Usato, alla 42° edizione, porta sempre con se affascinati affari e buon umore. Alla Mostra d’Oltremare, sabato 8 e domenica 9 aprile, dalle 10.00 alle 20.30.
Con più di 20 anni di storia la fiera del Baratto e dell’Usato, precursore della sana politica ambientale continua ad essere di moda. Organizzata dall’associazione Bidonville e patrocinata dal Comune di Napoli, la fiera vedrà nel primo week-end di aprile oltre 20 mila visitatori e oltre 700 espositori, tutta gente comune, amici, professionisti, famiglie, giovani e meno giovani che proporranno: abbigliamento, antiquariato, oggettistica, collezionismo, giochi d'epoca, vinili, fumetti, pizzi e merletti, modernariato, artigianato. Torna anche quest’anno la BarattoLino Tivvu’” capitanata da Lino D’Angiò che quest’anno affiancato da Alan de Luca, in diretta sulla pagina fb della Fiera, intervisterà ospiti e visitatori. Nell’area fiera ci saranno diversi punti ristoro. Per chi viene in auto è consigliato il parcheggio a via Terracina a 5 minuti dall'ingresso della fiera, ma più economico e meno trafficato. Altro parcheggio comodo è in viale Marconi. Il costo del biglietto è di 5 euro, i bambini under 12 e gli adulti over 70 non pagano.
La Fiera del Baratto e dell'Usato è stata creata a fine anni ’90 dall’associazione Bidonville (www.bidonville.org) con lo scopo di stimolare e condividere il riuso come pratica fondamentale per contrastare lo spreco insostenibile di risorse non rinnovabili. La Fiera, precorritrice dei tempi (l’Europa ha poi ratificato una politica ambientale basata sull’uso sostenibile delle risorse, la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti), è divenuta con gli anni un’occasione importante per divulgare una cultura ambientalista e solidale e di commerciare e scambiare oggetti, che altrimenti andrebbero a inquinare l'ambiente. Nell’ambito della Fiera hanno preso vita a Napoli i primi laboratori di riuso, di riciclo creativo e ha fatto capolino per la prima volta l’idea di baratto, come valida possibilità alternativa all’economia tradizionale. A distanza di 20 anni dai primi passi di Bidonville, oggi adottare le tre R d’oro: riduco, riuso, riciclo è un’abitudine che una grande parte della popolazione italiana ha assunto. Complice la moda del Vintage, barattare, regalare e acquistare oggetti usati oggi è una scelta “di moda” che combina estetica ed etica. Partecipare alla fiera significa unire l’utile al dilettevole: permette di acquistare pezzi unici ed originali a prezzi ridottissimi in controtendenza con il consumismo omologante che sta mettendo in serio pericolo l’ambiente e creando squilibri sociali ed economici a livello globale. Il mondo che immaginano i creatori della fiera e le persone che la visitano è un mondo sostenibile e sano in cui si realizzano lo scambio e la condivisione di tempo e oggetti che racchiudano il valore affettivo del tempo.
Anche oggi la Fiera del Baratto e dell’Usato è all’avanguardia e precorre i tempi: l’ideatore della Fiera, vice presidente dell’associazione Bindonville, Augusto Lacala è anche presidente della Rete Nazionale Onu www.reteonu.org riunisce circa 80 mila operatori tra piccole aziende familiari, gruppi, enti e associazioni che si occupano di riuso e riciclo informando i cittadini sulle buone prassi e proponendo norme su una materia, quella del commercio di oggetti usati, ancora non ben definita dal legislatore, ma più che mai necessaria. Il piccolo commercio può (e deve) creare occupazione in un’ottica a km zero che va in direzione della solidarietà e dell’incontro: “Quello che non ti piace o non ti serve più, può essere una grande risorsa per qualcun altro”. Riordinare, autorizzare, legittimare, fare sistema sono cose che non richiedono somme ingenti per essere realizzate, eppure possono dare grandi risultati a favore dell’emersione del sommerso, dell’inclusione sociale, della creazione di nuovo lavoro e dello sviluppo delle attività esistenti.
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