La Ragnatela: autoproduzione e feste-mercato
Vivere in modo naturale, a contatto con la terra, cibarsi di prodotti biologici autoprodotti, rallentare il ritmo frenetico assecondando i bisogni fondamentali e non quelli creati dal sistema economico, è possibile. Lo dimostra la Ragnatela, un “connettivo” di circa 50 microrealtà rurali della Campania, della Puglia, dell’Abruzzo, del nord della Calabria, della Basilicata.
Coltivatori e allevatori biologici, artigiani, panificatori, produttori di conserve, suonatori di tammorra: uomini, donne e bambini che si sostengono non solo grazie all’autoproduzione, ma anche alla fitta rete di scambi, sia di prodotti alimentari che di esperienze di vita.
Il progetto napoletano di decrescita felice, vede l’alba nel 2008 a Casa Cuma, nei pressi dell’antro della Sibilla, una casa comune che esiste da 18 anni.
La rete Ragnatela napoletana organizza una festa-mercato che si tiene ogni prima domenica del mese per diffondere i prodotti della rete Ragnatela e per “connettere” esperienze di vita e di impegno sociale e civile. Una trentina di produttori della rete propongono uno S.P.A. (Spaccio Popolare Autogestito) in una T.A.Z. (Zona Temporaneamente Autonoma) in ambienti naturalistici particolarmente suggestivi. Ogni prodotto in vendita è accompagnato dalla scheda di autocertificazione in cui sono descritte le caratteristiche e il prezzo sorgente praticato dal produttore che pertanto risulta svincolato dalle speculazioni dell’agro-business. Durante la giornata si tengono incontri/cerchi su biodiversità, buone prassi, agricoltura naturale, movimenti contadini, si realizzano lo scambio e la banca dei semi rari “Samenta”, si improvvisano danze e musiche popolari, si assiste a performance di teatro per adulti e bambini.
Info: www.ragnatela.noblogs.org, e-mail ragnatela@autoproduzioni.net
AdG
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