L’apparenza inganna
Chi si limitasse a leggere semplicemente il risultato finale di Napoli – Crotone stamattina, senza aver visto la partita, lo archivierebbe con leggerezza pensando, logicamente, che con la stessa leggerezza il Napoli abbia risolto una partita banale con una squadra destinata a praticamente certa retrocessione: insomma, abbiamo fatto tremare il Real Madrid, vuoi vedere che ci dobbiamo spaventare per il Crotone?
Ahi, spaventare proprio no, ma certo l’ignaro lettore del giornale del mattino dopo mai penserebbe che battere il Crotone non è stata una passeggiata di salute in questo gelido e assolato pomeriggio a Fuorigrotta. Eh sì, ignaro lettore che ieri hai avuto di meglio da fare, non ci siamo certo rilassati ieri pomeriggio.
Non era semplice già nelle premesse, in verità. In primo luogo perché le squadre catenacciare sono scomode per tutti, per il Napoli in primis, per il tipo di gioco che pratica. E poi perché l’ultima volta che gli undici di Sarri avevano varcato le soglie del San Paolo avevano giocato con i campioni d’Europa, e per più di un tempo lo avevamo fatto a testa alta, e quella qualità di gioco, purtroppo, non era servita a portare a casa la qualificazione: una qualificazione certo ardita, ma non impossibile, e si è visto. (Si è visto anche con la pazzesca remontada del Barcellona sul Paris San Germain, ma è un’altra storia proprio). Poteva esserci un calo di energia, di motivazioni, come del resto avviene spesso dopo la Champions, e un po’ a tutti. Provo a immaginare: deve essere come l’esame di Letteratura greca, Analisi I o Diritto penale all’università: dopo stai ucciso e vuoi solo dormire. A questo proposito, Maurizio Sarri in allenamento aveva espressamente chiesto ai ragazzi di avere “un approccio come se davanti ci fosse il Real”. Guarda, mister, uguale proprio… incredibilmente, lo hanno preso sul serio! Se la sono bevuta!
Sarri prova il turnover con Pavoletti prima punta, Rog a centrocampo con Jorginho e Chiriches e Strinic in difesa. Ma la partita si sblocca solo con un rigore, procurato e messo a segno da Insigne, seguito da un altro rigore, per fallo su Hamsik e trasformato da Mertens che nel secondo tempo entra proprio al posto di Pavoletti, che prova qualcosa, ma che non entusiasma. Pavoletti e Milik, parliamone. L’acquisto di gennaio non è ancora entrato pienamente in squadra, ma per queste cose, si sa, ci vuole tempo, e forse una partita contro una squadra chiusa come il Crotone non è il massimo per dimostrare qualcosa. Milik si sta riprendendo, ha avuto tempi di recupero strepitosi, noi attendiamo fiduciosi di riaverlo al 100%.
Nel frattempo, ci affidiamo sempre ai nostri piccoli giganti, male certo non ci va.
Forza Napoli sempre!