Scatenate l’inferno!
Giocare contro il Genoa è sempre divertente: siamo gemellati e quindi c’è un bel clima di festa, è fra le poche tifoserie che non inneggia al Vesuvio quando ci vede, c’è sicuramente una bella atmosfera.
Per la partita, però, dobbiamo aspettare un pochino. I primi 35 minuti di Napoli-Genoa, infatti, non sono una partita, ma un presidio medico chirurgico contro i disturbi del sonno. Non tanto da cambiare canale e guardare il festival di Sanremo, no no, però, insomma, una partita durante la quale non c’è un tiro in porta per la prima mezz’ora non è proprio entusiasmante, ecco. Poi, finissima tecnica di sfiancamento fisico dell’avversario o bacio della principessa o cazziata di Sarri, non si sa, dopo aver fatto correre e stancare i rossoblu per mezz’ora gli azzurri tornano a essere giuocatori di pallone. Buongiorno!
Assenze importanti e rientri fondamentali ieri sera al San Paolo. Assente per squalifica Callejon, dopo i dieci minuti di pazzaria della settimana scorsa contro il Bologna. Certo che è dura essere il vice di Callejon, che salta il Genoa dopo 113 presenze consecutive, una teoria di presenze impressionante per il ruolo, ma Giaccherini sa come approfittare della mancanza del titolarissimo non solo per giocare una buona partita – come contro lo Spezia in Coppa Italia, del resto – ma anche per segnare un gran bel gol (su strepitoso assist di Mertens). Rientrano, finalmente insieme, anche Koulibaly e Albiol che tornano a essere i pilastri della difesa: per loro una partita non particolarmente impegnativa, è vero, ma non vuol dire, con noi non si sa mai.
E infine, Piotr Zielinski, probabilmente il migliore in campo sin dal primo minuto, sempre lucido e presente, che sblocca il match trovando un bellissimo angolo di sinistro (perché noi gol brutti non ne sappiamo fare).
E ora? E ora si va a Madrid! Aiuto! Ieri sera Sarri di mercoledì non ha voluto parlare, o quasi. Ma io lo capisco: che vuoi dire? Cosa potrà agitarsi nella mente di un allenatore che fino a un anno e mezzo fa allenava l’Empoli e fra tre giorni entrerà al Santiago Bernabeu? Se col Benfica stava arrapato (cit.) col Real che combinerà? È come se domani mi chiamasse Andrea Camilleri e dicesse: «Serena, buonasera! Ci vediamo mercoledì prossimo a Villa Giulia: siamo finalisti al Premio Strega». Aiuto, che si fa? Gareggiare con Camilleri, ma stiamo scherzando? E soprattutto, che mi metto?
E i ragazzi? Insigne, Mertens, il Capitano, gli ex di lusso come Callejon e Albiol? Solo una cosa è certa: entreranno a testa alta. Noi questa partita la andiamo a giocare, non è ancora deciso niente.
Forza Napoli Sempre. E al mio segnale, scatenate l’inferno!