Non si può
Confesso che ho seguito Napoli – Sassuolo fino al triplice fischio solo e unicamente per senso del dovere, per scrivere questo articolo. Perché la tentazione di andare a fare altro è stata fortissima.
Non si può pareggiare col Sassuolo dopo un turno di campionato in cui la Juve ha perso contro il Genoa. Di un’occasione del genere si approfitta, ci si gioca l’anima, si dà tutto, anche quello che non hai.
Non si può prendere un gol in contropiede da una squadra praticamente inesistente, che non ha fatto quasi nulla per 90 minuti.
È vero, non abbiamo il centravanti, ma questa era una partita che si poteva vincere anche con l’organico attualmente a disposizione: lo dimostrano i pali e le traverse presi da Callejon, Gabbiadini e il gol di Insigne.
Non si può e non si deve non essere in grado si sfruttare neanche un calcio piazzato che sia uno: se per le altre squadre i calci d’angolo sono occasioni da gol, per noi sono occasioni in cui il tifoso può tranquillamente pettinarsi, scartare il panino, chiamare la mamma a casa, rifarsi il trucco e così via.
Non si può, dopo aver giocato in settimana la partita più noiosa del dopoguerra, dopo che lo stadio torna a cantare “Un giorno all’improvviso” alla fine di mesi di tragica vedovanza ed elaborazione del lutto, pareggiare così.
Comunque, ForzaNapoliSempre. Ma che ca@ýó@ü&, pure voi!!!!!
(Piccola noterella a margine di carattere autobiografico: quando a diciotto anni mi tinsi i capelli lilla, il parrucchiere mi avvisò che la decolorazione è tossica e provoca forti emicranie. All’epoca confusi le mie preesistenti cefalee con quelle dovute alla tintura e non me ne crucciai. Ma ora, guardando quello che sta accadendo a Lorenzo Insigne, tornato finalmente a un colore di capelli guardabile e socialmente accettabile, devo dargli ragione: il ragazzo si è disintossicato.)