MANN: il bilancio e le nuove prospettive di sviluppo
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli pubblica il rapporto annuale 2017 e inaugura il progetto espositivo “Alla scoperta dei tesori del Mann”: la nuova teca della Tazza Farnese, l’atrio come un portale e il metallo dei gladiatori.
All’insegna della comunicazione e della trasparenza nei confronti dei suoi visitatori il MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha presentato il rapporto annuale 2017 che eleva il nostro museo a quello di musei stranieri con un altissimo standard qualitativo. Il volume, edito da Electa, illustra e analizza le attività dell'anno 2017 ed è corredato da una originale 'ricerca fotografica' di Paolo Soriani sui volti e le espressioni dei visitatori del museo, provenienti da vari paesi del mondo.
MANN: RAPPORTO ANNUALE 2017
“Suddiviso in 6 sezioni, il lavoro si apre con l’introduzione firmata da Paolo Giulierini- spiega il curatore della pubblicazione, professore Ludovico Solima dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”- che in questo modo “ci mette la faccia” non temendo di mostrare oltre ai risultati conseguiti anche gli obiettivi prefissi e non raggiunti. Il documento racconta: il patrimonio del MANN, le “attrattività” ovvero le mostre, da quella classica sui Longobardi, per passare da Amori Divini, fino alla Cyborg vision che riscrive in chiave futuristica le opere e quella del Calcio Napoli, e gli eventi del Mann in Italia e all’estero dai nuovi spazi restaurati a partire dal giardino agli eventi interni ed esterni come l’Archeorporto a Capodichino o l’intervento di Street Art sulla scalinata del Museo; la comunicazione, dal sito web ai premi e riconoscimenti del Mann fino alla campagna fotografica che vede protagonisti i visitatori del MANN; i progetti speciali come il gioco interattivo “Father and son” o Obvia per la disseminazione virale dell’arte che ad esempio ha consentito ai detenuti di Poggioreale di visitare il museo e infine le risorse economiche”.
A dimostrare la qualità del lavoro svolto dal direttore Giulierini insieme allo staff del MANN questo bilancio denso di iniziative socialmente oltre che culturalmente impegnate, ma anche il dato quantitativo: ovvero i 500 mila visitatori raggiunti nel 2017, + 17,2% rispetto al 2016.
ALLA SCOPERTA DEI TESORI DEL MANN
In occasione della presentazione del suo recente “passato” il Mann espone anche il suo presente e il suo futuro inaugurando il progetto espositivo 'Alla scoperta dei tesori del MANN', il cui responsabile scientifico è la dott.ssa Luigia Melillo, che ha l’obiettivo di delineare la storia dei reperti selezionati, entrando nei laboratori creativi di un tempo.
Parte del progetto sono il primo focus su 'Il metallo dei Gladiatori', la nuova teca che illumina la Tazza Farnese e l'atrio del museo ridisegnato come un 'portale' con l'obiettivo di una sempre migliore accoglienza dei visitatori, anche grazie al WI-Fi. “Da oggi nulla del Museo sarà come prima - dichiara Paolo Giulerini, direttore del MANN, - L'eleganza, l'accoglienza, l'accessibilità e un modo diverso di vivere gli spazi museali connoteranno il nuovo corso. La comodità di sedersi in un atrio pieno di stendardi con racconti 'emotivi' sarà la premessa di una fruizione lenta, meditata; il wi-fi permetterà una connessione costante alle tante app e notifiche. La vetrina della Tazza Farnese esalterà al massimo uno dei capolavori del museo. Gli uffici, abbelliti di statue e nuova grafica, comunicano la volontà di accrescere il benessere dei dipendenti del MANN e di rilanciare l'importanza dell'istituto. Le t-shirt per il personale esprimono la volontà di creare una nuova, forte identità. La cura del particolare e l'esaltazione della bellezza saranno l'obiettivo dei prossimi anni. Chi verrà al MANN vivrà un'esperienza senza pari”.
LUCE SULLA TAZZA FARNESE
Tra le novità che il MANN presenta al pubblico all'inizio della stagione estiva, anche una nuova splendida teca che 'mette in luce' la Tazza Farnese, testimonianza eccezionale della glittica di età ellenistica: unica per dimensioni, livello formale, complessità figurativa e importanza storica. Incisa in un unico pezzo di agata sardonica a quattro strati e decorata a rilievo su ambedue le facce, ha la forma della phiale, la coppa usata nelle libagioni. Nel volume “La Tazza Farnese” di Valeria Sampaolo con foto di Luigi Spina, pubblicato nella nuova collana “Tesori nascosti” da 5 Continents Editions, edizione in tre lingue si racconta il cammino del più grande vaso in pietra dura lavorata a rilievo che ci è arrivato dal mondo antico attraverso un cammino lungo secoli durante i quali, con ogni verosimiglianza, 'non è mai finito sottoterra': da Alessandria d’Egitto a Roma, a Costantinopoli per tornare a Roma nel XV secolo dove lo acquistò Lorenzo de’ Medici, passando poi dalla sua collezione a quella Farnese, penultima tappa prima di fermarsi nelle raccolte del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
L'ATRIO COME UN PORTALE
L'atrio del museo si trasforma in una sala accoglienza concepita per organizzare più facilmente la visita, con sedute in pietra, apparati grafici e un'originale narrazione delle collezioni. Ridisegnato dall'architetto Andrea Mandara, l'atrio del MANN può essere oggi definito quindi un vero e proprio 'portale': per meglio orientare i visitatori sono stati creati sedici pannelli, ricchi di informazioni ma anche di tante suggestioni, spunti, curiosità che invitano all'approfondimento. Queste le sezioni e gli spazi del museo illustrati nei pannelli con testi di Serena Venditto, nota scrittrice napoletana oltre che dipendente del MANN: Collezione Farnese, Collezione egizia, Numismatica, Salone della Meridiana, Oggetti della vita quotidiana, Plastico di Pompei, Affreschi, Sculture della Campania, Collezione epigrafica, Mosaici, Gabinetto segreto, Villa dei Papiri, Magna Grecia (next opening), Pithecusa, Cuma e Napoli antica, Culti Orientali tempi di Iside, Preistoria e Protostoria (next opening).
IL METALLO DEI GLADIATORI
Raccontare il patrimonio del Museo, riscoprendo opere straordinarie provenienti dai depositi e dalle collezioni: il progetto “Alla scoperta dei tesori del MANN”, La prima tappa del progetto è rappresentata dalla mostra “Il metallo dei gladiatori. Vedere toccare capire” (in programma dal 25 giugno, per un trimestre, nella sala 95, adiacente al Plastico di Pompei - II° piano del Museo), che è un viaggio suggestivo tra attività sensoriali ed intellettive complementari: la visione, in esposizione, di un gruppo di armi, rinvenute nel Quadriportico dei Gladiatori di Pompei (l’elmo di murmillo, l’elmo di provocator e due schinieri di thraex o di hoplomachus); l’esame di filmati che riproducono le fasi di realizzazione di un elmo provocator con tecnica a cera persa; la percezione effettiva da parte del visitatore che può toccare l’elmo finito, ricreato in scala 1:1 con tecniche antiche di modellazione e fusione partendo, però, dalla moderna scannerizzazione 3d (per questi due momenti della mostra, la Fondazione Del Giudice di Nola ha gentilmente offerto la possibilità di ricreare l’elmo come fossimo duemila anni fa). Il progetto multimediale e sensoriale è stato elaborato dal prof. Aldo Claudio Zappalà, Art Content di “Alla scoperta dei Tesori del MANN”.